Una maggioranza oramai delegittimata pretende di impadronirsi della vita stessa dei cittadini con una legge, quella sul testamento biologico, piena di divieti e volta ad impedire l'espressione piena della volontà del paziente rispetto alle terapie a cui essere sottoposti: in violazione della Costituzione, della Convenzione di Oviedo e del codice deontologico dei medici!
Più di una settimana senza norme ad personam il governo proprio non ce la fa a resistere: ne ha bisogno come si ha bisogno dell’ossigeno per respirare. E al settimo giorno scatta inesorabile il tentativo di infilare qualche norma ad uso e consumo del premier, nei provvedimenti in discussione.
22 giugno - “Se il Senatore Pittoni non riesce a convincere neppure la propria parte politica, ci sarà pure qualche ragione! Sapevamo, e lo abbiamo detto in tutti questi mesi, che i suoi tentativi (congelamento prima e bonus poi) si sarebbero rivelati solo il triste ricordo di un incubo, una malvagia tortura priva di fondamento giuridico ed istituzionale: così è stato! Ora Pittoni ne prenda atto, si rassegni, se ne faccia una ragione e la pianti!”.
Quelle del Premier dovevano essere le comunicazioni all’Aula della Camera “sulle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo” e invece, come nella miglior tradizione berlusconiana, si sono trasformate nella solita, stanca e triste recita di un copione sempre uguale: abbiamo sentito annunciare per l'ennesima volta il Piano per il Sud, gli investimenti nelle opere pubbliche, le riforme realizzate della scuola e dell'Università.
La storia del trasferimento dei ministeri è finita nel ridicolo nel giro di 48 ore. Il governo ha dato in Aula alla Camera parere favorevole a tutti gli ordini del giorno al dl sviluppo e a quelli relativi al trasferimento dei ministeri: sia a quelli presentati dall'opposizione, contrari, che a quello della maggioranza, favorevole allo spostamento di sedi operative.
A marzo, quando era al centro della ribalta mediatica, Lampedusa ebbe perfino la visita di Berlusconi. Si ricordano ancora gli echi delle promesse, ovviamente, disattese: piano colore per superarne l'ingrigimento; trasformare l’Isola nella nuova Portofino; creare un casinò; concedere sgravi sui carburanti; farne una zona Franca; un piano per la forestazione; un grande campo da golf; perfino la candidatura al nobel per la pace e l'onore (onere?!!) di averlo come cittadino visto che aveva già comprato casa, proprio in quelle ore.
A risultati acquisiti possiamo confermare la sensazione che Bersani ha colto sin dall’inizio dello spoglio “vinciamo noi e perdono loro”. Tra vittorie al primo turno e ballottaggi, che si terranno tra due settimane, su 35 candidati sono 28 quelli del Partito Democratico. Hanno perso il Pdl, la Lega, Berlusconi che ha voluto trasformare il voto in un referendum sul suo Governo.
Dall’inizio della Legislatura la maggioranza è stata battuta nell’aula di Montecitorio ben 76 volte. Il giorno dopo le amministrative il centrodestra è stato battuto cinque volte sulle mozioni riguardanti la situazione delle carceri e su un ordine del giorno del deputato dell'Idv Augusto Di Stanislao sulla ratifica della Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo.
Il ritiro del disegno di legge sul testamento biologico, come il Pd aveva chiesto di fare da tempo, è l'ammissione che anche tra le file sfilacciate di Pdl e Lega quella brutta legge non è accettata. Ed è anche chiaro quanto fosse strumentale il voto sull'inversione dell'ordine del giorno imposto dalla maggioranza nelle settimane scorse. È una ritirata su tutta la linea da parte di una maggioranza sconfitta alle elezioni e battuta in Aula.
La maggioranza non c’è più da parecchio tempo, c'è solo quando si tratta di votare norme e provvedimenti che riguardano i problemi giudiziari del presidente del Consiglio. Una maggioranza ad personam che naviga a vista e che accetta, come se nulla fosse, la presenza di un partito che strumentalizza cinicamente il conflitto libico.
Quello della Lega non è certo pacifismo, ma bieco opportunismo pre-elettorale.
